LOCKDOWN | Quando il mondo si fermò

All’inizio del 2020 avevo appena iniziato un percorso importante per la mia attività di fotografa, ma ad un certo punto pensare al lavoro sembrava non avere più senso. L’entusiasmo non era più sufficiente e sopratutto ero sopraffatta dall’impegno della gestione di una famiglia di 5 persone.

Quel periodo è stato molto duro. Ho vissuto un’esperienza forte emotivamente, come tanti, talvolta avevo l’impressione che il mondo stesse per finire e solo gli attimi con la mia famiglia fossero l’unica cosa importante. Sono stati giorni in cui non usavo Internet e nemmenoi i social. Mi ero come bloccata ed mi sembrava il momento meno opportuno per cercare di “vendere” qualcosa o di comunicare “la necessità” di fare un servizio fotografico di ogni genere… cose che suonavano inadeguate e superflue in quei momenti.

Senza lo stress di dover essere presente online, senza il bisogno di dimostrare la mia bravura, senza l’ambizione di dare sempre il meglio, ho vissuto meglio il presente. 

La fotografia come cura

Sono riuscita a sfruttare il calo di richieste e i tempi di chiusura per approfondire un percorso di ricerca e di introspezione attraverso questo progetto fotografico. La fotografia mi ha aiutato ad esprimere quei sentimenti che provavo: paura, solitudine, stanchezza ma anche gratitudine e resilienza. Siamo stati fortunati perchè avevamo un grandissimo giardino e per un pò abbiamo fermato il tempo: si osservavano gli uccelini, si cercavano farfalle, si godevo del vento e del sole sulla pelle.

Mi ero resa conto che scattare delle fotografie non era inadeguato per quel momento o superfluo. Proprio toccando con mano quanto in un attimo ci possiamo sentire soli, fragili e senza una bussola… le immagini sono invece un modo per fissare nel tempo emozioni preziose, per scrivere il racconto delle nostre esistenze e dei nostri affetti.

In quel contesto di sensazioni contrastanti ho riflettuto che le cose essenziali che ci servono nella vita sono poche e che siamo davvero fortunati ad essere nati nella parte giusta del mondo.