UN PARTO DA SOGNO CHE TUTTE LE DONNE MERITEREBBERO DI AVERE

Non capita tutti i giorni di fare un servizio fotografico di un parto, per di più un parto in casa, in acqua. E’ stata un’esperienza bellissima, fortissima e  indimenticabile. Sono molto felice di esserci stata, al momento giusto nel posto giusto con le persone giuste. Mamma Francesca mi aveva avvertita nel pomeriggio del giorno prima che stavano incominciando le prime contrazioni…un grande entusiasmo per il grande momento che si avvicina, mi avvolge.

Ma come sarà e che tempistica avrà?…ci teniamo in contatto.

Essendo lei ostetrica e al secondo figlio, capisce e sente benissimo i cambiamenti del suo corpo … so anche che se il momento tanto atteso sarà durante la notte non potrò esserci dato che sto allattando la mia piccolina di 5 mesi. Credo che la piccola Emma ci tenesse che ci fossi anch’io, così, verso le 5 di mattino ricevo un messaggio “Credo che ci siamo”. Mi preparo… lascio mio marito (il mio santo marito) con i tre bimbi a casa e mi avvio in macchina.

ASSISTERE AL MIRACOLO DELLA NASCITA, UN GRANDE PRIVILEGIO

Arrivo a casa loro e trovo un’atmosfera molto tranquilla, musica di sottofondo, le ostetriche e il papà sorridono e Francesca mi abbraccia e mi dice che tutto procede bene. Si sta preparando la vasca perché le contrazioni sono molto ravvicinate. Tra un sorriso, una battuta, un abbraccio, dei grandi respiri, il dolore che c’é durante le contrazioni, lei é pronta, per vivere la grandissima emozione di conoscere la sua piccola. Forte e determinata mentre si avvicina al grande momento…Il papà amorevole é  sempre accanto a lei per sostenerla e incoraggiarla avendo un ruolo importante non solo come papà ma anche in qualità di  ostetrica, la sua professionalità e il suo modo di fare è molto rassicurante.

La loro intesa, il loro amore si può notare in ogni singola foto che potete visionare qui .

sostegno ostetrica durante il parto

Ci siamo! Anche le altre ostetriche che l’hanno attentamente seguita finora capiscono che é arrivato il momento…la piccola Emma é pronta, una, due, tre spinte ed eccola qui…papà la accoglie dolcemente e questo piccolo batuffolino, abbraccia la vita in tutto il suo splendore!!!

Il suo primo grido, il primo sguardo verso la sua mamma. Che emozione!!!

Vedere tutti questi momenti che si svolgono con tutta la naturalezza del mondo, senza nessuna medicalizzazione solo seguendo l’istinto e il proprio corpo che fa il suo lavoro é stata un esperienza stupenda. Dopo tutti gli accertamenti che la cucciola e la mamma stiano bene, sono state accompagnate nelle camera da letto dove i genitori possono ammirare e abbracciare la loro creatura meravigliosa.

Un parto da sogno che tutte le donne meriterebbero di avere!

Ringrazio di cuore Francesca e suo marito Oscar per avermi permesso di essere partecipe ad un evento così intimo e personale condividendo con me la nascita della loro piccola Emma.

Mamma Francesca racconta il suo parto:
“Ho iniziato molte volte a scrivere questo racconto, senza mai trovare il tempo per concludere, senza mai riuscire a mettere un punto di fine, perché per mettere nero su bianco le emozioni provate per la nascita di Emma, temo di ridurre l’intensità di ciò che è stato.

Non basterebbe un papiro intero ne tutte le parole del mondo ma stavolta voglio provarci fino in fondo.
Era sabato mattina e sapevo che qualcosa stava cambiando, sentivo dentro di me che sarebbe successo, Emma sarebbe nata in quel week end. Non so perché ma lo sentivo nel profondo del cuore. Ero molto serena e aspettando Oscar e Elena fuori dalla piscina, scrivevo a mia mamma di tenersi pronta per stare con Elena quella notte, perché poteva essere quella giusta.
Non avevo dolori solo una forte sensazione. Il pomeriggio quella sensazione ha iniziato a prendere forma e qualche piccolo fastidio ha iniziato a presentarsi. Elena, piccola mia, stava per diventare sorella maggiore. I miei pensieri erano tutti per lei, per la notte che avrebbe passato fuori, a casa dei miei, per l’incognita che ci aspettava.
Intorno alle 18 passeggiando passeggiando, in un caldo pomeriggio, la abbiamo accompagnata. I fastidi erano sempre più fastidiosi e Annamaria e Kalipso non sono arrivate dopo molto. Sapevamo tutti che la macchina era in riscaldamento e quando si sarebbe accesa, non si sarebbe fermata, non abitando dietro l’angolo hanno preferito venire subito. Io e Oscar abbiamo iniziato il nostro viaggio meraviglioso.
La serata è stata piacevole, i fastidi, si sono tramutati in dolori ma erano molto diradati e nella mia tranquillità erano molto facili da gestire, non che non facesse male, ma ero a casa, con il mio amore e tutto era semplice e naturale. Ho fatto una doccia e poi abbiamo mangiato un bel risotto con la verza. Kalipso ha aiutato Oscar a preparare e dopo a risistemare la cucina. Una cena tra amici, due chiacchiere di qua, un pettegolezzo di la.
Ora Emma bussava con più decisione e ogni contrazione, toglieva il fiato, io respiravo e lui mi accarezzava e massaggiava. Abbiamo visto un bel film “perfetti sconosciuti”. Le mie contrazioni erano sempre molto distanti e sapevo che ci sarebbe voluto ancora tempo. Rotolo con Nutella di zia Elia e una tisana sul divano per concludere. Le mie contrazioni erano sempre regolari ma distanti una ogni 15 minuti. Ci voleva ancora tempo. La casa era pronta e attrezzata. Annamaria, Kali e Oscar avevano sistemati tutto ciò che sarebbe potuto servire, avevano preparato il letto, era tutto pronto. Intorno alle 4 dopo esserci un po’ “riposati” sul letto, tra un massaggio e una respirazione a intervalli di 15 minuti, Annamaria mi ha visitata.
Il mio corpo era pronto, 4 cm di dilatazione. Non so perché ma continuavo a ripetermi nella testa da ore “dai parti travaglio parti” ma le mie contrazioni se pur efficaci erano sempre ogni 15 minuti. Forse ansia da prestazione, forse no, ma dopo il discorso di Annamaria delle 4:30 di notte i miei dolori si sono avvicinati sempre di più. Alle 5 erano ogni 3 minuti.
Dovevo chiamare Alina, la mia fotografa. Se avessi partorito in piena notte lei non sarebbe potuta venire, chi sa forse ho tardato anche per questo.
Riempite la vasca, voglio partorire in acqua ho detto, da qui in poi la percezione e il ricordo del tempo è molto vago, Oscar, Annamaria e Kalipso, mi sostenevano e massaggiavano mentre correvamo come pazzi tra la cucina e il bagno per riempire la vasca da parto. Alina è arrivata con un nel sacchetto di cornetti, che dopo si sono rivelati molto utili! Avevo deciso che Emma sarebbe venuta al mondo lì dentro, gli dicevo di sbrigarsi perché stavo per farla. “Emma arriva” ho detto ad un certo punto e sono entrata in acqua.
Oscar era in vasca con me.
Io e lui, NOI, abbiamo partorito insieme in un rapporto di amore puro. È stato come fare l’amore, danzare insieme stretti in un abbraccio che fonde corpo e anima. I nostri sguardi non si sono mai persi, persi noi uno dentro l’altro. Seguimi, sono qui, dai che ce la fai amore, mi ha detto. Certo che ce la faccio ho risposto sorridendo. Volevo farlo, non vedevo l’ora di partorire ancora.
La musica sotto faceva da colonna sonora ai miei vocalizzi.
Brucia da morire, ho detto ad un certo punto, e credevo davvero di morire, ma sapevo che quello era l’ultimo gradino da salire.
La sua testolina era lì nel limbo, tra la vita uterina e la vita terrena, ancora nel suo sacchetto, intatto. Emma è nata sulle note di Eros Ramazzotti, alle 07:19 di domenica 10 aprile 2016, mentre mamma cantava, sorrideva e guardava il papà che la accoglieva tra le sue mani.” 
È stato meraviglioso. Non esiste potenza più immensa. Emma è stata addosso a me per un tempo immenso, stava bene, non ha pianto subito, non perché stesse male, ma perché il suo venire al mondo è stato dolce e rispettoso. Io posso dire di aver partorito come un animale, ho trovato il mio luogo sicuro ed ho seguito l’istinto, guidata dai miei 3 angeli custodi, e non c’è nulla di più grande al mondo.
La mamma racconta il suo parto